mercoledì 4 agosto 2010

Egitto - ritrovamenti enigmatici e guerre nascoste

L'operazione sotto riportata  venne chiamata Operazione Dashur, che vede in collaborazione le forze armate Israeliane e squadre delta del vaticano; Un fruttuoso furto del Vaticano nell'antica Menfi, da quel che s'evince in relazione all"Operazione Entebbe" a Dashur:





Vi giro anche un documento che esiste in un'unica versione, la storia è incentrata su ritrovamenti in Menfi presso l'attuale Dashur, la fonte dalla quale arriva questa notizia comunica che questa operazione -venne catalogata come "Operazione Entebbe", in realtà: "Il Gran Furto del Vaticano con personale tecnico israeliano, (Squadre Delta del Vaticano), anche a Dashur fra il 1977/78".-  ma tutte le mie fonti confermano che l'operazione entebbe non si svolse in egitto, ma in uganda presso l'aereoporto di Kampala dove venne liberato l'equipaggio di un aereo dirottato da terroristi palestinesi -link:http://www.focusonisrael.org/2010/07/03/operazione-entebbe/ - Alla fine dell'articolo però, la fonte comunica che quella raccontata dai media non è altro che una bufala ideata per sviare l'opinione pubblica da ciò che successe veramente in Dashur;






"OPERAZIONE ENTEBBE"

Nel 1978 Jean Pierre Jorde, investigatore di fenomeni UFO, rese noto un caso accaduto fra le sabbie dell'Egitto e che fu diffuso dal giornale californiano "La Nazione" in tutto il mondo.

La piramide di Dashur in Egitto, e  tutte quelle intorno ad essa, divennero terreno per operazioni militari altamente segrete. Tramite una politica di cooperazione fra il governo egiziano e quello israeliano, il presidente Anwar el Sadat, in uno slancio di generosità permise ad un gruppo d'archeologi israeliani d'effettuare scavi al Nord della piramide di Snofru.

A metà del Febbraio 1978, quando gli investigatori si trovavano a quindici metri di profondità esplorando terreno mai violato, il cavalletto di una macchina fotografica s'appoggiò su quello che sembrava una pietra friabile, che cedette lasciando una breccia rivelante l'esistenza di una caverna; l'apertura fu ampliata con picconi e pale e in tale modo fu scoperto quello che non appariva appartenere all'Egitto millenario ma sconfinava al di là d'ogni logica.

Si trattava di un disco di 120 centimetri di diametro appoggiato su un treppiede, più spesso al centro e che raggiungeva in totale l'altezza di tre metri, era di un materiale morbido e metallico che non appariva affatto rovinato dal tempo. Quando fu esaminato l'interno della caverna, non furono trovati antichi idoli o oggetti tipici dell'antico Egitto, soltanto pillole ed equipaggiamenti elettronici in perfetto stato di conservazione. Prima di rendere nota la scoperta gli scopritori eseguirono molte fotografie per inviarle insieme al fotografo a Tel Aviv informando lo Stato Maggiore che avrebbe deciso cosa fare con tale scoperta in terra "nemica". Mentre il resto della squadra coprì con un telo la caverna, si continuarono le escavazioni nell'attesa d'istruzioni.

Le foto arrivarono al Ministro della Difesa israeliano che riunì un consiglio militare per discutere la soluzione al problema e decidere che cosa fare con l'oggetto. La decisione arrivò di mattina e contemplava l'idea che il reperto doveva essere recuperato e portato in Israele per lo studio e l'approvvigionamento della tecnologia a fini militari. Per quello si elaborò l'operazione. Un piccolo commando con gli elementi migliori dell'esercito si sarebbero infiltrati, senza essereindividuati, in terra egiziana fino ad arrivare al recupero del reperto che sarebbe stato trasportato sino ad Israele. L'operazione fu programmata per il 1 marzo, furono previste fronteggiamenti con le forze egiziane, scontati date le relazioni diplomatiche sulla pace fra i due governi.
In quell'operazione parteciparono tre Hércules 103 E (aerei cargo militari) per il trasporto, uno avrebbe fornito ospedale di campo, mentre gli altri, quattro camionette e armi leggere con cento soldati. Inoltre, fu utilizzato un Hercules 103 H, conoscito come ippopotamo che avrebbe trasportato un camion di dieci tonnellate, incaricato di trasportare la preziosa merce. Per coprire l'area ed assicurarsi il buon esito dell'operazione, uno squadrone di F4 avrebbe partecipato alla stessa. Siccome questa si sarebbe realizzata nel cuore dell'Egitto e il ritorno, effettuato via terra percorrendo grandi distanze, i veicoli furono equipaggiati in modo speciale per l'operazione.
L'operazione fu classificata ad alto rischio, effettuabile a qualsiasi costo, in modo tale che qualsiasi veicolo avariato si sarebbe potuto immediatamente abbandonare, allo stesso modo i feriti che non si sarebbero potuti trasportare, si sarebbe usato comunque un aereo Hercules come veicolo di recupero. Gli aerei sarebbero arrivati al luogo designato volando attraverso il Sinai ed il Mar Rosso, addentrandosi direttamente verso il basso Egitto. Una volta arrivati fino a lì, avrebbero dovuto caricare l'oggetto/i sul camion che si sarebbe poi aperto la trada verso la penisola del sinai fino a casa (israele). Dietro il camion si sarebbero posizionate le quattro camionette per protezione. Non ci sarebbero state fermate fino alle vicnanze del Nilo, due degli agenti segreti avrebbero preparato lance per l'attraversamento del fiume. Tutta l'operazione si basava sul fattore sorpresa per raggiungere con rapidità l'uscita prima che il Cairo inviasse truppe d'intercettazione ai convogli o potesse impedirne la ritirata. Alle tre della mattina si alzarono in volo dall'aeroporto di Tel Aviv gli aeromobili sopra indicati, in quello che si sarebbe creduta una normale missione, mentre all'alto comando delle Forze Armate Israeliane, si sperava nella risoluzione della stessa, della quale dipendeva una superiorità tecnologica e per raggirare paesi vicini ostili.

Alle 13,00 gli aerei arrivarono come previsto presso gli scavi, l'Hercules attrezzato come ospedale da campo era incaricato di rimpatriare nove preoccupati investigatori. Si stabilì un perimetro di difesa intorno alla piramide mentre si scaricavano i camion che si sarebbero diretti verso la caverna. Quando i soldati stavano già agganciando l'oggetto misterioso per caricarlo, apparvero le truppe egiziane allertate dai radar che detectarono l'arrivo degli Hercules. Gli egiziani inviarono un piccolo contingente sospettando che qualcosa d'importante stava accadendo, intendevano avvicinarsi senza comprendere l'importanza dell'operazione. Per tale ragione uscirono dai loro veicoli e formarono un fronte di battaglia ad una certa distanza. Gli israeliani meglio preparati ed addestrati risposero all'attacco con mortai e aarmi leggere in modo che in dieci minuti gli egiziani si rtirarono con forti perdite ma sperando in un numeroso rinforzo che s'avvicinava velocemente fino agli scavi.

Quando l'oggetto si trovava già sopra la piattaforma, arrivarono le truppe egiziane e iniziò un'estenuante battaglia, i mortai israeliani non cessavano di bombardare le truppe nemiche mentre i cannoni anti attacco erano diretti sui veicoli egiziani, i quali non immaginavano una lotta tanto disperata. La qualità delle armi israeliane e le loro truppe selezionate ottennero la vittoria su di un nemico superiore che tentava invano d'accerchiarli o d'aprire una breccia fra le sue fila. Quando il prezioso carico era già sul camion le gip lo circondarono e lo coprirono con le loro mitragliatrici calibro cinquanta raffreddate ad acqua mentre il combattimento continuava. Gli Hercules si dispiegarono fra una pioggia di proiettili mentre gli F4 massacravano le truppe egiziane e i soldati avanzavano sul campo della battaglai con razzi. Quando il convoglio alla fine potè partire con cinque minuti di ritardo sull'orario stabilito, undici soldati erano morti ed altri tre feriti, nei dintorni degli scavi giacevano numerosi corpi di soldati egiziani morti o feriti fra le sabbie del deserto, di fronte alla piramide di Snofru. Due camionette avanzavano davanti al camion ed altre dietro proteggevano il carico. I veicoli egiziani erano stati distrutti, ma temevano in quel momento un qualche attacco da parte dell'aviazione. Finchè non arrivarono al Nilo, i quattro F4 avevano sostenuto una dura battaglia con i Mig egiziani. Le truppe inviate dal Cairo non poterono intercettare in tempo il convoglio, così com'era stato pianificato, però le forze egiziane che si trovavano sulla rotta sostennero una disperata lotta fino alle 15,00 e gli israeliani furono costretti a difendersi sostenendo una dura opposizione. Quando poterono proseguire dieci soldati erano morti ed una camionetta distrutta. La grande disputa continuò per tutta la notte insieme alla persecuzione e agli attacchi sporadici.

All'alba rimanevano 800 chilometri di deserto e bisognava ricorrere al carburante di scorta. Intanto entrò in azione il quinto Hercules che atterrò nelle vicinanze fornendo il gasolio, e l'olio per motori, traendo i feriti per riportarli a casa. Continuarono la dura marcia con difficoltà fino a ricorrere a proteggersi nello stesso camion. Le perdite furono ingenti entrambi fronti, ma alla fine il camion raggiunse Israele. Valeva la pena il versamento di tanto sangue? Servì a qualcosa, creare una situazione internazionale tanto delicata per un mistero? Il motivo di tanti morti: un UFO sepolto sotto le sabbie del deserto da migliaia d'anni, di una tecnologia superiore alla nostra che si suppone sarebbe stato dissepellito con coscienza.

Gli israeliani sostengono valesse la pena mantenere il segreto su quello che conteneva l'oggetto, in quanto con quello si sviluppaerebbero armi di straordinaria potenza e si acquisirebbero nuove conoscenze.
Ulteriori applicazioni sono dibattute da parte delle autorità israeliane. Si sono realizzate sostanze che rallentano l'invecchiamento su soggetti di età maggiore di 81 anni, il processo contro il deterioramento tipico dell'età s'ottiene dopo tre settimane di trattamento,

Gli archeologi israeliani scopritori dell’oggetto volante affermano che potrebbero esserci più oggetti sotterrati fra le sabbie che circondano la piramide di Snofru, essa è assai particolare giacchè il suo angolo d'inclinazione cambia a due terzi di distanza dalla cima.

correzione e modifica eseguita sul testo "operazione entebbe" pubblicato in http://www.celiparalleli.com/

questa operazione Per i media della censura governativa internazionale, fu un raid effettuato in Congo e si presume, diretto dalla capitale Entebbe e da Tel Aviv, nel 1977.
Dell'"Operazione Entebbe", esiste un'unica versione giornalistica relativa ad un presunto riscatto di membri Libici Giudaici che furono trasportati, velocemente dal Congo fin entro recinti dello stato Vaticano in Medio Oriente (Israele), con un'operazione aerea e velivoli di grande portata che avrebbero quindi potuto trasbordare navicelle volanti abbandonate da millenni e chissà cos'altro. Quello che fu trafugato alla piramide di "Snofru", proveniva da camere sotterranee collocate a 15 metri in profondità. Scene trasmesse dai media televisivi come "Operaration Entebbe" ,erano atte a nascondere azioni vere di trafugazioni scortate con forze di reazione rapida a terra, da satellite e per fiume anche fra la piana di Dashur e un guado sul Nilo, nel 1977 e il 1978.

E' possibile che molte navicelle siano state scoperte agli inizi degli anni'70 con i radar Exocet, adesso i rilevamenti in profondità s'eseguono con strumentazione Haarp,  in grado di vedere sotto la superficie terrestre, fino a molte decine di metri.

In ogni caso, anche per l'esercito specializzato del Vaticano (Delta Force), trafugare navicelle degli Agharti in territorio "nemico", richiede operazioni assai ardite!

1 commento:

  1. a parte il fatto che..., nonostante tutte le correzioni effettuate è comunque un articolo scritto un po' male..., all'inizio dell'articolo ho scritto che l'operazione Entebbe è avvenuta in uganda per la liberazione di ostaggi israeliani da terroristi palestinesi che avevano sequestrato un aereo;
    se avete qualcosa in contrario si può discuterne...

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